La stagione dei congressi
di Bruno Casati *
Sostiene il “guru” Casaleggio che i partiti politici, tutti, sono destinati ad essere spazzati via dalla democrazia diretta della rete. Non so se questo avverrà, so però di certo che i partiti politici italiani si stanno spazzando via da soli, tanto si sono allontanati dai cittadini italiani. La ricomposizione di questo iato, tra politica e società, dovrebbe allora prendere il centro dei Congressi, annunciati e no: da quello del PRC a quello del PD, dal Congresso di SEL, che prima o poi Vendola sarà costretto a fare, a quello dell’Italia dei Valori.
Tutti i Congressi dovrebbero appunto ragionare di come recuperare la perduta credibilità, non dovessero farlo darebbero ragione alla profezia di Casaleggio. Mi pare si stiano invece muovendo, almeno i Partiti delle “larghe intese”, in tutt’altra direzione: quella di mettere mano alla Carta Costituzionale al fine di fare dell’Italia una Repubblica Presidenziale, come se questa operazione, con l’elezione diretta del Capo dello Stato, potesse ricomporre la frattura tra partiti ed elettori, tragica illusione. Anche nel passato ci furono momenti in cui si rese evidente il degrado morale in cui erano scivolati taluni partiti, la DC e il PSI in particolare, travolti dagli scandali derivanti dagli orrendi traffici di Tangentopoli. Quelle sigle, divenute impresentabili, furono introdotte allora in una acrobatica operazione di rigenerazione da cui uscirono Forza Italia e la Margherita. Il PCI, che impresentabile non era, aveva già pensato di auto-sciogliersi abbandonando, vera e proprio Bad Godesberg italiana, la contraddizione capitale-lavoro. Continua a leggere →