Opinioni. Sanità pubblica e sanità privata

Riceviamo e pubblichiamo un articolo di Albarosa  Raimondi  

Credo sia importante fare chiarezza su quanto in Italia nel campo della sanità, si cerca di “far passare” e cioè l’uguaglianza tra sanità pubblica e privata.

Da anni, nella logica di privatizzare la sanità pubblica nel modo meno appariscente possibile, si cerca di giocare sugli equivoci (purtroppo anche con l’aiuto dell’ex ministro della sanità R. Bindi) relativi agli ospedali pubblici e privati accreditati. Ecco, è proprio sul termine accreditato che si gioca a chi “equivoca” meglio. Molte strutture sanitarie anche grandi di Milano,  spesso sono private (quindi si avvalgono di sistemi organizzativi “privati”) ma sono tutte accreditate (come lo era la S. Rita, per intenderci).

Cosa vuol dire accreditato? Molto semplicemente che si usufruisce di fondi pubblici avendo i requisiti, soprattutto strutturali, ma anche, seppur minimi, di personale (spesso neppur dipendente) , stabiliti dalla normativa. Quindi, al pari delle strutture pubbliche , le strutture accreditate “vivono” dei rimborsi regionali senza però i numerosi vincoli che invece colpiscono il pubblico.

pronto-soccorso

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Con Pisapia è ancora primavera?


SABATO 29 GIUGNO

ore 14.00

      presso il Centro Culturale “Concetto Marchesi”

       via Spallanzani 6 Milano (MM1 P.ta Venezia)

           “CON PISAPIA E’ ANCORA PRIMAVERA? “

 

Introduce:      ALFREDO NOVARINI

Ne parlano:     BASILIO RIZZO       Presidente del Consiglio Comunale

                        ONORIO ROSATI   Consigliere Regionale PD

                        MARCO CORMIO   Pres. Comm. Servizi Sociali

Coordina:       GIUSEPPINA MANERA

Sono previsti interventi:

LUIGI TRANQUILLINO   Presidente Comm.ne Servizi Sociali di Zona 2

TATIANA CAZZANIGA    Segreteria Funzione Pubblica CGIL

FRANCO TUCCI            Consigliere di Zona                                                                                           

VISITATE IL NOSTRO SITO:  www.centroconcettomarchesi.it

Da una parte della barricata

IN COLLABORAZIONE CON  MARX XXI ASSOCIAZIONE POLITICO CULTURALE

                                                      GIOVEDI’ 27 GIUGNO

ore 18.00

 presso il Centro Culturale “Concetto Marchesi”

Via Spallanzani 6 Milano (MM1 P.ta Venezia)

                                 Presentazione del libro di FOSCO GIANNINI

                                    “DA UNA PARTE DELLA BARRICATA “                                                                                                            

con l’autore ne parlano:

JONE BAGNOLI, SERGIO RICALDONE, VLADIMIRO MERLIN, BRUNO CASATI.

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Austerità, la lotta di classe dei ricchi.

Presentato a Roma l’undicesimo «Rapporto sui diritti globali»: aumentano le disuguaglianze sociali, mentre è in corso la battaglia finale contro il modello sociale europeo del Welfare. Un bollettino di guerra: 1.700 milioni di disoccupati in più dal 2008, aumenta la povertà e i più precari sono i giovani e le donne.

di Roberto Ciccarelli

 

Torniamo a dare il giusto peso alle parole. Quella che stiamo vivendo è una lotta di classe. Oggi la fanno i ricchi contro i poveri che sono stati messi a morte dalle politiche dell’austerità. Il tono è enfatico, ma sono le parole usate dal Nobel per l’economia Joseph Stiglitz per descrivere il più grande saccheggio della ricchezza avvenuto in tempi moderni. La violenza della crisi è tale da mettere a rischio la vita di milioni di persone. Gli autori dell’undicesimo «Rapporto sui diritti globali» (Ediesse), presentato ieri a Roma presso la sede centrale della Cgil in Corso Italia, spiegano nelle oltre mille pagine del volume le caratteristiche della guerra di rapina condotta dal capitalismo finanziario e descrivendo il meccanismo di una «redistribuzione al contrario».     Continua a leggere

Compagni, adesso che si fa? Dibattito a sinistra. “Riprendere il cammino dell’unità dei comunisti”.

Unità e iniziativa dei comunisti nella crisi attuale. Un fronte unito per un programma di transizione.                                                                                             di Andrea CatoneBandiera rossa

1. Una crisi epocale

La crisi attuale è profondissima. È crisi dei meccanismi di accumulazione e riproduzione capitalistica, coinvolge gli stati in prima persona (il debito pubblico), investe l’intera economia occidentale (la triade USA, Giappone, Ue). Per i limiti di fondo della costruzione europea e dell’eurozona, colpisce più profondamente l’Europa, dove si scatena la contraddizione tra Stati: il blocco tedesco (Germania, Finlandia, Olanda) impone i suoi diktat ai paesi del sud, meno “virtuosi”, con politiche di austerità che hanno immiserito e spogliato Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda, Italia, Cipro (dove si è attuata una espropriazione diretta con l’imposta del 40% sui depositi bancari superiori ai 100.000 euro). Se, nel riconoscimento unanime del carattere epocale della crisi si manifestano, come è giusto che sia, alcune differenze di analisi anche all’interno dei teorici marxisti, una cosa mi sembra certa: dopo la crisi, come dopo una guerra di grandi dimensioni, il mondo non sarà lo stesso: gli esiti che questa crisi produrrà saranno – nell’economia come nella società, nella mentalità di massa come nelle istituzioni politiche – o di carattere regressivo o di carattere progressivo.

Lo sbocco che alla crisi si potrà dare dipende dal modo in cui i soggetti politici organizzati, in qualsiasi forma, agiranno. Questa crisi segna uno spartiacque nella storia e il modo in cui i soggetti politici si muovono di fronte ad essa è una cartina di tornasole della loro adeguatezza storica. La crisi può e potrà produrre rapidi sconvolgimenti non solo in campo economico e sociale, ma nelle organizzazioni politiche e nelle istituzioni degli Stati. Continua a leggere