di Albarosa Raimondi
L’orsa Daniza è stata uccisa, deliberatamente. Ora due cuccioli si trovano senza madre e, quindi, senza alcuna protezione, dato che non saranno certamente i trentini indifferenti a difenderli dalle insidie che li circondano. Ciò rientra nella “normalità” della nostra società che non ha rispetto né per le persone, né tanto meno per l’ambiente. Ciò che è natura ed è bello va quotidianamente distrutto.
Gli animali che vivono liberi ci danno fastidio, come se il pianeta Terra non appartenesse anche a loro.
Noi continuiamo a distruggere il loro habitat naturale, senza rispetto alcuno, contenti delle nostre auto, dei nostri strumenti elettronici, delle nostre guerre e del nostro consumismo sfrenato. Loro, gli animali liberi, non chiedono nulla , solo di vivere secondo natura e di poter proteggere i loro piccoli.
Spiace che ancora una volta si cerchi di portare il discorso della tutela dell’ambiente e degli animali ad una contrapposizione con gli essere umani. Non esiste e non deve esistere contrapposizione, esistono le persone e gli animali. Tutti devono essere rispettati e tutti possono provocare gioia o dolore. Le ingiustizie colpiscono le persone, ma anche gli animali e il fatto che gran parte dei politici si occupino poco
delle persone (e molto dei loro interessi) non significa che non debbano occuparsi dell’orrendo omicidio della povera Daniza. Smettiamola, per favore, di criticare chi protesta per l’uccisione dell’orsa madre, confrontandola con la freddezza che ha accolto l’uccisione di un sedicenne. Entrambi gli omicidi vanno condannati, senza se e senza ma, e se si ritiene che qualche politico non abbia condannato abbastanza l’uccisione di un sedicenne, lo si critichi per questo, ma, per favore, si lasci in pace l’orsa madre