L’Opinione di Giuliano Cappellini
La Sinistra polverizzata anela all’unità. O la sinistra è unita o non conta, non rappresenta una importante istanza sociale con interessi reali ben definiti. Questo è il busillis, che non si può essere contro l’unità della sinistra perché non esiste una scorciatoia alla soluzione della rappresentazione politica di tale istanza sociale, ecc., ma che si deve prendere atto che la Sinistra è un’entità polverizzata contro la sua volontà. Cioè non quaglia a dispetto della sua volontà, la Sinistra rimane suddivisa in nuclei autoreferenziali.
Ma oggi la Sinistra chiede l’unità e questo è un fatto reale che spiega molte cose. Come ad esempio che in tutta la galassia alla sinistra del PD si sia aperto quell’ampio lenzuolo, metafora della volontà di unire le sue diverse parti, di passar sopra alle differenze, di mediare, di cogliere i dati salienti, forse di sintesi. Non è che non ci abbia tentato altre volte naturalmente, sempre in occasione di elezioni e, purtroppo con scarsi risultati, ma insomma oggi, lo spostamento a destra del PD invoglia a provare con maggior determinazione. Poi, nei precedenti tentativi (Arcobaleno, Rivoluzione Civile) c’erano anche i comunisti che in qualche modo impedivano uno spostamento a sinistra di forze legate ai “valori occidentali, Nato, UE, ecc.”. Dunque, se ritentare è d’obbligo, questa volta lo si faccia senza i comunisti. Dentro gli intellettuali anticomunisti della scuderia di De Benedetti e della RAI (Trilateral?) fuori i comunisti, il lenzuolo non è grande abbastanza!
Si ha un bel dire che si tratta di tattica, ma se si coglie la consonanza con il rilancio a livello europeo di una nuova fase della guerra fredda e dell’anticomunismo, anche la tattica svela malcelati obiettivi. È forse lì che bisognerà ballare per contare qualcosa?
D’alto canto è evidente che il lenzuolo non serve affatto a concludere la polverizzazione della sinistra né a quagliare un nuovo soggetto rappresentativo delle istanze sociali popolari che le svolte del PD marginalizzano sempre più. La sinistra-pulviscolo è, con tutta evidenza, il risultato di due eventi, la grande catastrofe della fine del PCI (e della vituperata Unione Sovietica) e la marcia costante del PD (PDS, DS) verso destra. Il pulviscolo non riesce a depositarsi sopra il suo naturale polo di attrazione, il PD per l’appunto che, anche quando lo agganci, ti usa un po’ e poi ti scrolla via. Il pulviscolo rimane sempre sospeso.
E poi, in quale prospettiva si intendono difendere e rappresentare le istanze popolari? Quella della democrazia occidentale, metafora dell’imperialismo? Qualche dubbio è d’obbligo. Quanto è costata alla classe operaia ed alle masse popolari italiane la fedeltà dei governi e dei sindacati ai vincoli imposti dalle consorterie imperialiste? L’abbiamo già scritto, la vicenda dell’Elettrolux è illuminante, l’espansione ad est dell’Europa imperialista è la leva – molto più potente delle leggi sul lavoro di Renzi – per ridurre i salari in Italia. Se l’Ucraina, dovesse cadere sotto quel fascismo (col quale la socialdemocrazia europea è pronta a dialogare) che intende garantire che il costo del lavoro ucraino sia “competitivo” con quello polacco, le multinazionali presenti in Italia e non solo, farebbero la corsa a de-localizzare in quel paese!
Ma per quel che ci riguarda, non si può essere solo critici senza indicare l’alternativa.
Ritorniamo alle metafore. Come solidifica il ferro o il vetro fuso? Prima solidifica la parte a contatto con lo stampo che sottrae calore; attorno a questo nucleo il processo continua. Modesto contributo, non troppo ermetico si spera, per un modello alternativo a quello del lenzuolo … da scuotere fuori dalla finestra. In primis, però, bisognerà rispondere ad una domanda di fondo, qual è oggi il ruolo di una Sinistra? Non basta, forse, la denuncia delle cause della barbarie sulla quale si avvita questo mondo? Chi, se non una sinistra vera, può coprire questo ruolo? Chi, se non una sinistra reale, si sottrae sempre a questo ruolo? Difficile ragionare di alternativa in Italia …